sabato 25 aprile 2009

Il nostro simbolo di Rivoluzione



Quando si parla di rivoluzione e si deve immaginare un simbolo ci viene in mente sempre lo stesso: la foto di Korda intitolata Guerrillero Heroico! E chi è sto Korda? semplicemente il fotografo che immortalò Ernesto Guevara de la Serna in quella che è "la foto" del Che.
Anche se molti superficialmente associano il viso del Che al concetto di comunismo, penso che lui abbia dato tutto per liberare i popoli oppressi e non per instaurare il comunismo qua e là.
Grande Che! Senzaltro! Ma fa un pò specie vedere nelle piazze italiane vessilli col viso di un argentino quando potremmo sventolare con orgoglio un viso più familiare, quello di un certo Giuseppe Garibaldi!

Ultimamente ho riletto un pò della sua storia (che avevo dimenticato e che non avevo mai studiato bene grazie alla mia testa di c@@@@ e alla scuola che ci ritroviamo) e della sua vita e mi sono ritrovato perfettamente con i suoi ideali e ammirato dalla sua forza di vita, ostinatezza, altruismo... insomma, dalle palle che aveva! :P Cioè, questo poteva fare una vita tranquilla e agiata da avvocato e invece si imbarca, combatte, diventa latitante, comandante, condottiero, massone, bandito, esiliato, carcerato... combatte per l'Uruguay, crea una repubblica (perdendovi una moglie), poi ha fatto il contadino, il fabbro, ha avuto una fattoria, ha vissuto 75 anni (tantissimi per l'epoca) ma è come se avesse vissuto un centinaio delle nostre "vite moderne". E, tutto questo, l'ha fatto con rettitudine e coerenza. Ma la cosa che più mi ha colpito (e che non conoscevo, manifesto la mia ignoranza) è che lui, nel 19° secolo era anticlericale e ateo.
Oggi se uno afferma di essere ateo, viene visto come un tipo stravagante e superficiale (io penso che sia proprio il contrario) figuriamoci ai tempi suoi!! Un uomo di successo, che ne dite!?
Invece vediamo un uomo di successo dei tempi moderni... Ieri la Bignardi intervistava Fabrizio Corona (eroe del terzo mondo, perchè dei primi due è lo zio Garibaldi) e quando gli ha chiesto quale fosse il suo obiettivo lui ha risposto: "Voglio una bella casa a Miami, una bella macchina e fare feste". E la Bignardi: "Un pò infantili come obiettivi!" (Grande Daria!!! Mi hai fatto stare bene!)...cmq, tornando all'ateo Garibaldi , nel testamento, inserì anche dei passaggi per sventare eventuali tentativi di eventuale conversione alla religione cattolica negli ultimi attimi della vita:

<<Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s'inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll'impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada >>

Niente da aggiungere.

3 commenti:

  1. Ciao Maurizio! Bel post di inizio.
    L'aneddoto su Garibaldi mi era sconosciuto, ma quant'è vero! Ce stanno sempre a provà (vedi ultimamente con Gramsci...'sti stronzi!)

    -poi ho ritrovato su internet questo:
    "Margherita Hack. È forse l’unica persona, in Italia, che osi
    professarsi atea. Ultimamente gira anche con una t-shirt con la
    scritta “Sono atea”, e per sicurezza scrive ogni settimana al
    cardinal Ruini per confermargli di essere sempre più atea, di
    detestare i preti e di avere una gran voglia di mettergli le mani
    addosso. Ma è proprio questa cristallina insistenza ad aver suggerito
    ai vescovi italiani un documento nel quale si sostiene che «la grande
    forza d’animo e la coerenza intellettuale della signora Hack fanno
    del suo ateismo una forma originale e ammirevole di fede. Dunque,
    anche lei è dei nostri»."

    hahaha

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  2. hihihi
    grazie vaaal!

    cmq ci provano con tutti.. a partire da Einstein (come ben sai): solo con Zichichi non hanno dovuto scomodarsi! :P

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  3. Si è vero,nell'immaginario umano il Che è più visto come un combattente, il che non è proprio vero.
    Una delle sue frasi più belle è questa:"Siate sempre capaci di sentire qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo". Quale paragone migliore con Garibaldi! Io ci vedo lo stesso spirito libertario e rivoluzionario. Avendo vissuto in epoche nettamente differenti ovvio che i punti di riferimento culturali erano diversi,ma le loro figure e ruolo nella storia no.
    Bravo per l'aneddoto su garibaldi
    Lorenzo

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